Ritrovati a Monaco centinaia di quadri trafugati durante il nazismo Ne abbiamo parlato con Andrea Raschèr, specialista di diritto dell'arte e di resituzione di beni culturali, lo storico tedesco Lutz Klinkhammer, il critico d’arte Andreas Beyer e il direttore del museo cantonale d’arte Marco Franciolli. |
Picasso, Chagall, Renoir, Matisse , Dix , ma anche alcune opere persino del 16 secolo. Un tesoro che farebbe impallidire qualsiasi curatore di musei . 1406 opere tra disegni, acquarelli, olii e litografie sono stati ritrovati in buono stato nell’ appartamento di Monaco di Baviera di Cornelius Gurlitt, figlio di un noto mercante d’arte tedesco attivo nel terzo Reich. Le autorità tedesche hanno confermato le indiscrezioni rivelate dalla stampa: si tratta di opere della cosiddetta “arte degenerata” sottratte dai nazisti sia a privati che a musei e che si credevano distrutte durante i bombardamenti. Fra le tele ritrovate ve ne sono anche alcune di cui non si conosceva neppure l’esistenza e che faranno riscrivere alcuni testi di storia dell’arte. |
Le indagini della procura tedesca erano rimaste fino ad ora top secret e neppure le associazioni che difendono gli interessi de legittimi proprietari di opere trafugate ( o loro discendenti ) erano state informate. La vicenda ha messo di nuovo in luce la spinosa questione della provenienza delle opere d’arte che gallerie o musei acquisiscono. Come affronta questo problema la Svizzera, che da tempo è una delle piu’ importanti piazze per il mercato artistico internazionale ? E’ sufficiente la sottoscrizione del trattato di Washington prevede degli standards internazionali da rispettare per far luce sulla provenienza delle opere d’arte? |