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Mummia a Brissago - I reperti archeologici devono tornare nei paesi d’origine?

RSI Modem, 26 Novembre 2024, di Amanda Pfaendler

A Brissago c’è chi rivuole indietro la sua… mummia egizia. Il consigliere comunale socialista Flavio Gallotti chiede infatti al Municipio di attivarsi per riprendersi il sarcofago contenente i resti della principessa Ta Sherit En Jmen, morta circa 2700 anni fa a Tebe. Resti che un collezionista nel 1887 aveva acquistato al Cairo e che, dopo la sua morte, erano stati ceduti al suo comune di residenza, Brissago. Il Comune era stato costretto quattro anni fa a cederla alla Scuola universitaria professionale di Neuchâtel: conservata male, andava restaurata con urgenza e Brissago non aveva voluto addossarsi i costi per farlo.

Una vicenda curiosa – starà ora al Consiglio comunale e al Municipio del comune del Locarnese decidere cosa fare - che però è tutt’altro che rara. Perché se nel caso della principessa Ta Sherit En Jmen, l’intento non è di riportarla in Egitto, bensì a Brissago, la questione dell’appartenenza di opere e reperti antichi sottratti in passato ai Paesi d’origine è sempre più d’attualità.

I musei in Occidente sono pieni di opere antiche, reperti archeologici – compresi corpi o parti di corpi umani - provenienti da ogni dove, ma la cui origine solleva importanti criticità: spesso sono stati rubati, confiscati, saccheggiati, trafficati…

Sulla scia di una presa di coscienza - chiamiamola così - iniziata negli anni ’80, gran parte della comunità museale d’Occidente tenta di espiare i peccati coloniali anche annunciando restituzioni di opere alle ex-colonie depredate... Pensiamo solo all’ormai noto caso dei “Bronzi del Benin”

Ma anche queste restituzioni non sono prive di criticità: chi sono i proprietari legittimi di quelle opere? In un determinato territorio, gli Stati nazionali odierni non corrispondono necessariamente ai popoli cui appartenevano questi reperti.

E, ancora: i luoghi d’origine sono in grado di conservare questi reperti in modo idoneo? E che dire di oggetti che sono stati ceduti o venduti dalle stesse popolazioni d’origine a collezionisti o esploratori occidentali, come nel caso della mummia di Brissago?

Alcuni interrogativi che porremo ai nostri ospiti:

ANDREA RASCHER, giurista specializzato in diritto d’arte
FRANCESCO PAOLO CAMPIONE, direttore Museo delle Culture di Lugano
MATTEO FRASCHINI KOFFI, collaboratore RSI da Lomé, Togo

Intervista registrata a FLAVIO GALLOTTI, autore della mozione che chiede al Comune di Brissago di riprendersi la mummia della principessa di Tebe.



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