Andrea Rascher è il promotore della nuova legge svizzera sul commercio dei beni culturali.
All’inizio dell’anno quasi cinquemila reperti archeologici sequestrati a Basilea nei depositi di una coppia di antiquari, sono stati rispediti a Roma nell’ambito di una vasta inchiesta internazionale sul traffico di beni culturali di provenienza illegale. Una notizia che ha avuto poco rilievo nella stampa svizzera ed estera ma dietro cui si celano un’organizzazione criminale e un giro d’affari secondo solo a quello del traffico di stupefacenti. La Svizzera tra il 2005 e il 2007 ha adottato leggi più severe per la lotta al fenomeno, ma nell’ultimo trentennio quasi un milione di opere saccheggiate in Italia sono transitate dal nostro paese. Un’autentica “spy story” italo-svizzera - tra Roma, Lugano, Basilea, Ginevra e New York - con trafficanti, restauratori, funzionari di dogana compiacenti, restauratori, collezionisti e direttori di musei coinvolti. Questo a Roma si tengono due processi su questo enorme traffico ed ora sono in molti a tremare per gli ultimi clamorosi elementi venuti alla luce.